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FebCasartigiani in audizione al CNEL sul sistema pensionistico
CASARTIGIANI, insieme alle altre organizzazioni di Rete Imprese Italia, è stata ricevuta al CNEL nell’abito dei lavori del gruppo tecnico sul sistema pensionistico pubblico e privato presieduto dal Presidente Treu con la partecipazione delle più importanti Parti Sociali e dei maggiori esperti del settore.
I principi alla base di una efficace e sostenibile revisione del sistema pensionistico obbligatorio dovrebbero prevedere _ secondo il parere espresso dalle delle cinque Organizzazioni dell’artigianato e del commercio _ una riforma capace di evitare interventi continui e basata invece contestualmente su quattro fattori fondamentali: sostenibilità del sistema; certezza della maturazione del diritto anche a medio e lungo termine, compresi i meccanismi di calcolo, anche al fine di garantire alle imprese una adeguata programmazione nel ricambio del personale; possibilità di garantire una flessibilità consapevole che riguardi tutte le categorie senza creare discriminazioni tra dipendenti e lavoratori autonomi; effettiva separazione tra previdenza e assistenza.
Richiamata l’attenzione anche sul fatto che troppo spesso i lavoratori autonomi sono esclusi da prestazioni, condizionate da requisiti d’accesso molto specifici, alle quali hanno diritto solo i lavoratori dipendenti. Il riferimento è alla classificazione delle attività gravose e usuranti anomalia sulla quale già in passato R.E TE. Imprese Italia in più occasioni ha posto l’accento come la principale criticità della disciplina in esame.
Nel classificare la spesa pensionistica italiana, non si prende mai in considerazione una spesa puramente previdenziale ma si includono voci di spesa assistenziale che dovrebbero invece essere finanziate dallo Stato attraverso la fiscalità generale e non con i contributi previdenziali di aziende e lavoratori. Altro tema sollevato dalle Organizzazioni di Rete Imprese Italia che ritengono fondamentale dare attuazione a quanto previsto dalla legge di bilancio 2020 che ha istituito una Commissione tecnica per arrivare a tale separazione.
D’altra parte, l’equilibrio del sistema pensionistico deve essere ricercato nella sola componente previdenziale e nel rapporto tra contribuzione e diritto alla prestazione. Ignorare questo legame e continuare a considerare senza differenziazione alcuna il complesso dei trattamenti, così come oggi spesso valutato nella statistica ufficiale, significa implicitamente ammettere che anche le prestazioni erogate a fini assistenziali debbano trovare la loro fonte di finanziamento nella contribuzione previdenziale.